Museo della Civiltà Contadina

Museo della Civiltà Contadina
Carceri
abbazia-roseto-2

Al primo piano del grande Chiostro dell’Abbazia di Santa Maria del ‘500 è stato inaugurato nel 2002 il Museo della Civiltà Contadina. L’allestimento, curato dagli architetti Eugenio e Marianna Barato, permette l’esposizione di moltissimi attrezzi, utensili e oggetti (oltre un migliaio), tanto da renderlo uno dei più ricchi e significativi musei di questo genere. Il materiale espositivo proviene in buona parte dalle famiglie del paese, diversi attrezzi e mezzi agricoli sono stati ceduti
gratuitamente dalla famiglia Capuzzo di Conselve. L’esposizione segue un ordine ben definito, con un percorso sistematico e riguarda: la lavorazione della terra, la semina, la raccolta del frumento, del granoturco, della barbabietola; l’ambiente della stalla; il ricordo delle “rogazioni” e le benedizioni delle stalle. Vari settori presentano varie lavorazioni come: i lavori domestici, la lavorazione della canapa e la tessitura, il calzolaio, il falegname e il fabbro. Sono esposte le unità di misura e di peso, oggetti riguardanti i giuochi dei ragazzi e il tempo libero. È riprodotta un’aula di scuola con i banchi, la cattedra, la lavagna, la stufa, le carte geografiche e il materiale scolastico in uso 50 anni or sono.
abbazia-fonte
All’interno è presente una sala con diversi
reperti della prima e seconda guerra mondiale che testimoniano esperienze tragiche che hanno inciso profondamente nell’esistenza delle famiglie di quel periodo storico. Un’altra ala del Chiostro, nonostante le trasformazioni avvenute lungo i secoli, testimonia ancora la vita dell’Abbazia dove erano ubicate le celle dei monaci oggi trovano posto alcune carrozze per il trasporto delle persone e i carri agricoli utilizzati per usi diversi. Nel grande corridoio centrale sono esposti vari attrezzi e contenitori che servivano per la produzione e conservazione del vino. In due celle comunicanti si può constatare quali erano gli oggetti usati nella cucina e nella stanza da letto.
abbazia-interno

Abbazia di Santa Maria
Fondata nel XII secolo dai monaci Portuensi Agostiniani e passata ai Camaldolesi nel 1407, è stata, sino alla soppressione (1690), una delle abbazie più ricche di storia, cultura, ospitalità e religiosità del Nord Italia, tanto da meritarsi l’appellativo
di “Montecassino del Veneto”.
Sul finire del XVII secolo il complesso, a cui era annesso un podere di ben 20.000 campi, venne acquistato dai Carminati che lo trasformarono in una grande azienda agricola.

abbazia-portici

Parte dei chiostri vennero abbattuti e gran parte degli edifici, come ad esempio la splendida “Foresteria” (XVI sec.), vennero destinati a ricovero per gli animali, per le attrezzature agricole e per la servitù. Tra gli edifici che attualmente compongono il complesso abbaziale si evidenziano tre elementi architettonici di indubbia importanza. L’ingresso, opera probabilmente risalente al XV secolo, abbellita da una merlatura a “coda di rondine” e, al primo piano da una loggetta a quattro archi. A fianco di questo edificio si eleva la torre di guardia.

affreschi-1

La chiesa, costruita dai Regolari Portuensi verso la fine del XII secolo, fu più volte rimaneggiata ed ampliata sino a raggiungere, tra il XVI ed il XVII secolo, l’attuale assetto architettonico per opera dei cenobiti Camaldolesi. Al suo interno sono custodite opere pittoriche di notevole rilievo tra cui “l’Annunciazione” di Lucca da Reggio, “la Crocifissione” attribuita alla Bottega di Guido Reni e due lunette affrescate probabilmente da Iacopo da Montagnana.

affreschi
Un inestimabile gioiello è inoltre il Battistero, in origine era la torre d’angolo del chiostro romanico salvatasi, assieme al presbiterio, al coro e a parte del campanile, dall’incendio del 1242 e pure da quello del 1643. Al suo interno conserva una serie di splendidi affreschi alcuni ascrivibili al XV sec. che evidenziano in maniera inequivocabile gli influssi della scuola del Giotto. Il chiostro Romanico o chiostrino, costruito tra il XII ed il XIV secolo dai padri fondatori dell’Abbazia oggi ne
rimane solo un lato; poca cosa purtroppo, ma certamente sufficiente per far comprendere l’originario splendore dell’edificio. Tale lato, salvatosi probabilmente perchéaddossato alla Chiesa, è caratterizzato da una fuga di colonnine binate intercalate da una più robusta, tutte in marmo rosso di Verona, che delimitano il porticato da cui un tempo i frati accedevano alle sale di servizio.

affreschi-2

Il chiostro Rinascimentale fu edificato per volontà dei padri Camaldolesi nel XVI secolo ed è costituito da una vasta costruzione, con archi a tutto sesto sostenuti da colonne in pietra d’Istria, che racchiude un cortile al cui centro spicca un maestoso pozzo in marmo rosso di Verona sormontato dallo stemma dei Camaldolesi.

biclioteca

Al primo piano di questo edificio si segnala la sala della Biblioteca le cui pareti sono state decorate con affreschi raffiguranti Santi, Profeti e dottori della Chiesa, opera del Salviati o della sua scuola.

Museo della Civiltà Contadina
Via Camaldoli
35040 Carceri (Pd)
Tel. 0429 619777

Periodo apertura:
Visite guidate sabato e domenica pomeriggio.