Una prima indicazione storica del luogo si trova in una donazione di Azzo VI al monastero di Santa Maria della Vangadizza. Il 26 settembre 1075, nella quale si fa riferimento ad una decima parte delle paludi in Ponso, con particolare rifemento topografico all’Argine di Mota.
Citato in altri documenti nelle forme Passim, Pausum e Piusum, dal latino pausa e va interpretato come “luogo di sosta“. Inoltre, il passaggio fonetico a Ponso sarebbe avvenuto attraverso le forme intermedie Palso e Polso. Le ricerche sulla cartografia storica hanno permesso di individuare topograficamente la località, un tempo a nord della grande palude, detta Lago di Vighizzolo, nel luogo dove esisteva l’antica Chiesa di San Michele, indicato come “Motta della Giesia de S. Michel“.
La chiesa viene frequentemente nominata nei vari scritti, fino al XV secolo, quando se ne indicano ormai le rovine. sostituita poi dalla Chiesa di Santa Maria. Anche l’originaria Chiesa di Santa Maria si dimostra alquanto antica. È nominata nel 1144 tra i possessi della Pieve di Santa Tecla di Este, in un Breve di papa Lucio II.
Il vescovo Barozzi in una visita pastorale del 30 ottobre 1484, seguita dall’altra del 21 ottobre 1536. Nella visita del vescovo Nicolò Ormaneto, del 23 maggio1571, si constata la sua ricostruzione, essendo la precedente abbandonata, per l’invasione delle acque. Da questa notizia sembra doversi desumere che la primitiva chiesa si trovava verso la palude, il Lago di Vighizzolo, e quindi non lontana dalle altre due, mentre la recente sarebbe stata edificata più a nord, nell’attuale posizione. Anche questa nuova chiesa dovette subire altri radicali rifacimenti, se San Gregorio Barbarigo 2 giugno 1683 la trovò ancora in ricostruzione. Un ulteriore ingrandimento fu eseguito dalI871 al 1885. Fu poi distrutta nella seconda guerra mondiale.
Chiesa di Santa Maria dei Prà
Antico edificio sacro, che rappresenta una delle chiese campestri più antiche del Padovano, la, detta popolarmente “la Ciesaza“, a significarne la vetustà. Essa è nominata nella decima papale del 1297, ma non vi è documentazione sulla fondazione. Santa Maria è una tipica chiesa con tetto a capanna e con campanile cuspidato incorporato nell’ abside. Il materiale di costruzione è alquanto eterogeneo e denuncia una provenienza da recupero: embrici romani, conci trachitici, mattoni di varie misure. L’intonaco delle pareti interne, qua e là scrostato, lascia intravedere l’antico affresco, con motivi ornamentali e figure di Santi ascrivibili al XV secolo. Nell’altare di sinistra si può ammirare il piacevole affresco della Madonna col Bambino, mentre l’altare centrale di stile barocco ha deturpato parzialmente un grande affresco sull’abside, raffigurante il Crocifisso, con Maria e Giovanni. La piccola chiesa è cara al popolo per gli elementi sacri che conserva: la Madonna dei Prà, l’altare di San Rocco e di San Sebastiano (quello di destra), i due santi invocati per tutte le malattie. Fu parrocchiale fino alla fine del XVI secolo.
Villa Fracanzani (privata)
Unico edificio di un certo prestigio rimasto tuttora è la dallo stile sobrio e semplice. Il salone Centrale è abbellito da pitture a tempera di Filippo Maccari (1768). La villa è del Seicento ed ha subito opere di ristrutturazione nel Settecento. Un ampio cortile recintato da un muro la separa dalla strada.
Contatti
Presidente: Flavio Beggin
Indirizzo: Via Gualdo
Cell.: +39 3357514207
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